Dopo i gravissimi fatti di Macerata Como senza frontiere ha dato la propria adesione alla manifestazione antifascista e antirazzista proposta per sabato 10 febbraio. Ora quella manifestazione è stata messa in forse prima dalla richiesta del sindaco PD del capoluogo maceratese di non tenerla, poi dal ritiro della partecipazione da parte delle organizzazioni nazionali di Anpi, Arci, Cgil e Libera, infine dall’annunciato divieto da parte del prefetto locale.
Como senza frontiere esprime, rispetto a tutte queste scelte, un totale dissenso e una profonda preoccupazione.
Di fronte a quanto accaduto a Macerata, la scelta peggiore è quella del silenzio e del ripiegamento su se stessi. La città (e tutta la nazione) non hanno avuto di fronte un fatto “privato” da cui ritirarsi e su cui semplicemente meditare. Gli avvenimenti recenti (non solo quelli di Macerata ma anche molti altri, diffusi in Italia e in tutta Europa) sono profondamente politici e come tali necessitano di una risposta politica – misurata e composta certo, ma anche ferma e netta, e soprattutto quanto più popolare ed estesa possibile.
Se la violenza fascista e razzista, che si esprime tanto nelle parole e nelle opinioni quanto nei fatti e fino agli spari, ha potuto prendere piede fino a questo punto è anche perché la si è minimizzata e fraintesa. Perché la si è accompagnata con il silenzio e il disinteresse.
Serve invece uno sforzo di conoscenza e di condanna, un ritrovarsi assieme intorno ai valori della Costituzione e della Repubblica, che hanno nell’antifascismo, nell’antirazzismo e nel rifiuto della guerra e della violenza un fondamento centrale e inequivocabile.
A questi valori abbiamo pensato nell’aderire alla manifestazione di Macerata, a questi valori continuiamo a pensare nel chiedere alle istituzioni e alle organizzazioni che quella manifestazione si tenga per fare in modo che sia il segno chiaro e inequivocabile del rifiuto di ogni violenza fascista e razzista. [Como senza frontiere]
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