Sabir/ Non solo parole

La pur formidabile concentrazione di dibattiti, presentazioni di libri, seminari del Festival diffuso delle culture del Mediterraneo in corso a Lecce fino al 30 ottobre non basterebbe per trattare esaurientemente i temi al centro di Sabir. C’è anche l’approccio informale, video, arte, fotografia e spettacoli. Alcuni brani dal Concerto del 28 ottobre a Lecce nel chiostro del Convitto Palmieri.

Redi Hasa, Ekland Hasa e Rachele Andrioli. Violoncello, Pianoforte, percussioni e voce.
I tre musicisti ci raccontano storie vecchie e nuove di percorsi differenti che si incontrano, mani giunte, urla al cielo e orizzonti sconosciuti. Sonorità e canti che si intrecciano nei lunghi e folti capelli del mediterraneo e oltre.

Redi Hasa è il violoncello più creativo nell’area della musica adriatica, tra le sponde italiche e balcaniche. Già pilastro della Bandadriatica, ora stretto collaboratore di Ludovico Einaudi, Redi costruisce sul suo violoncello una “polifonia monostrumentale” nelle sfumature folk e in quelle più ardite della reinvenzione della tradizione.

Rachele Andrioli, voce dal timbro profondo  e inconfondibile, figura giovanile di intensa presenza scenica, si misura con il canto spaziando in un vasto canzoniere, dal tradizionale al cantautorato, dalla musica delle radici salentine a quelle del mondo, dalla musica francese al jazz.

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