Folgorati dall’Europa/ Sono persone!

Questa mattina assieme a Como senza frontiere, alle Acli e al Tavolo interfedi abbiamo ricordato il quinto anniversario della morte di Diakite Youssouf, vittima delle migrazioni e delle frontiere criminali. La commemorazione è avvenuta con la recitazione di preghiere islamiche e cristiane, un ricordo politico, laico e religioso.

Nel 2017 Youssouf, proveniente dal Mali, ha perso la vita folgorato dalla rete elettrica ferroviaria nei pressi della stazione di Balerna, quando sul tetto di un treno provava a raggiungere la Svizzera con il sogno di arrivare in nord Europa. Il giovane ragazzo era stato identificato solo grazie alle impronte digitali, prima di arrivare in Lombardia aveva provato a varcare il confine con la Francia a Ventimiglia ma era stato respinto. Purtroppo, non è stato l’unico a morire su quella tratta, in circostanze simili il 18 gennaio del 2018 un altro migrante, Mohammed Kouji originario del Marocco, era morto travolto da un treno nella stazione di Chiasso, sepolto anche lui nel cimitero di Balerna.

Abbiamo sempre ritenuto che il comune ticinese abbia fatto un piccolo gesto essenziale, si sia attivato per dargli un nome e una sepoltura, questo è stato un grande atto di solidarietà civile che va valorizzato.

Le frontiere della Fortezza Europa hanno ucciso e continuano a uccidere: nel deserto, nel Mediterraneo, sulla rotta balcanica così come sui percorsi ancora più vicini a noi. Intorno, l’Italia e l’Europa continuano a mostrare indifferenza per i diritti di queste migliaia di persone. Diritto alla migrazione, sancito dalle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, parte integrante di quei valori che danno sostanza alla dignità umana.

Como senza frontiere oltre alla commemorazione ha promosso anche l’affissione negli spazi a disposizione delle circoscrizioni di Como un manifesto per portare all’attenzione di tutta la città il dovere di non dimenticare Youssouf e tutte le donne e gli uomini costretti a percorsi drammatici e spesso fatali nella ricerca dell’affermazione dei propri diritti. Appuntamento anche domani dalle 17,30 alle 18,30 sulla scalinata dei giardini della stazione di Como San Giovanni, dove nel 2016 per molte settimane dovettero accamparsi centinaia di persone migranti impedite, come Diakite, nel completamento del loro viaggio. [Somia El Hariry, ecoinformazioni]

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